“If we keep doing what we’ve always done, we’ll keep getting what we’ve always got”.
Questa frase non è mai stata così vera come in questo momento, nel quale la maggior parte di noi, in Europa e nel Mondo, sta tentando di uscire dalle misure di isolamento e affronta la sfida del riavvio delle nostre economie post COVID. Rimettere in moto la vecchia macchina industriale a pieno regime, nel tentativo di recuperare tutto il business scomparso negli ultimi mesi è un’idea allettante, che rischia di darci un (falso) senso di sicurezza, illudendoci che presto potremo riprenderci e che tutto tornerà come prima.
La frase di apertura contiene un saggio avvertimento: continuare a fare quello che stavamo facendo produrrà solo di più di quello che già c’era, ponendo le basi per una crisi ancora più grande: ambientale, sociale ed economica.
Dalla ri-presa alla ri-generazione
La “ripresa” potrebbe infatti non essere il termine più utile per aiutarci a pensare alla strada da percorrere. “Ripresa” implica il ritorno a uno stato precedente, che era, per molti versi, malsano e insostenibile. “Ripresa”, ancora, crea l’illusione che questi ultimi mesi siano stati una parentesi, e che il mondo possa ritornare, quando finalmente ne usciremo, esattamente là dove siamo stati interrotti.
I tempi ci chiedono di fare una scelta più audace: una scelta che ci mobiliterà ad agire con senso, a ritrovare fiducia in noi stessi e negli altri, a sfruttare la nostra energia e creatività per costruire economie fiorenti, che non solo proteggano gli ecosistemi, ma che li aiutino anche a prosperare. Una scelta che stimoli la nostra immaginazione a reinventare il modo in cui facciamo business, una scelta che possa contemplare il fatto che l’essere umano è parte della Natura e non separato dalla Natura: una scelta, quindi, che permetta alle nostre fiorenti attività economiche di arricchire gli ecosistemi che ci circondano, invece di impoverirli.
Questa scelta audace ha un nome: si chiama Rigenerazione: di noi stessi, dei nostri team e delle organizzazioni; significa poter costruire un mondo nuovo tenendo conto della Natura, per portare alla rigenerazione anche degli ecosistemi nei quali viviamo.
La Natura è il sistema più complesso; la Natura è il sistema più vitale.
La rigenerazione è una delle leggi alla base dei processi vitali. Da miliardi di anni ormai, la rigenerazione ha aiutato la vita a creare le condizioni per riprodursi e prosperare, consentendo la ricchezza e la diversificazione degli ecosistemi che ci circondano.
Se scegliamo, collettivamente, di cogliere l’opportunità storica di reinventare le modalità attraverso le quali creare e condividere valore, scambiare, collaborare e competere, privilegiando ciò che produce ricchezza e non ciò che causa il degrado degli ecosistemi, allora la Natura può diventare fonte di ispirazione per permetterci di produrre i cambiamenti che sono necessari. Osservandola possiamo imparare qual è il principio che permette agli ecosistemi di essere così naturalmente favorevoli alla vita e trasferire questi apprendimenti alle organizzazioni che abitiamo.
Un paio di anni fa, in un altro articolo, abbiamo descritto i 5 principi che avevamo individuato essere il centro dei processi vitali sulla Terra ed alcune idee su come, concretamente applicarli per la rigenerazione degli ecosistemi sociali, personali e organizzativi contribuendo così alla transizione verso un’economia rigenerativa.
Da allora, abbiamo testato questi cinque principi con le organizzazioni per le quali lavoriamo. Il nostro lavoro di consulenti, facilitatori e facilitatrici, a supporto di numerose organizzazioni, ci ha aiutato a scoprire un sesto principio e ci ha permesso di completare il modello per la rigenerazione individuale, di gruppo e organizzativa.
Questi articoli sono un po’ il nostro “Calendario dell’Avvento”. Appariranno due volte alla settimana, il martedì e il giovedì sul nostro blog, appuntamento per il prossimo il 7 dicembre.
[…] pensare, e poi incarnare, questo cambiamento radicale. Per molti aspetti, la Rigenerazione (I 6 PRINCIPI) ci sembra il più adatto come nuovo paradigma per il XXI […]