Oggi ho pranzato con un amico, direttore di un’azienda, che si lamentava di non aver avuto altra scelta se non quella di accettare un taglio di prezzo imposto da uno dei suoi maggiori clienti. Sarà perciò costretto a esternalizzare parte della sua attività in Paesi nei quali i costi di produzione sono più ridotti.
Questo è completamente contrario ai suoi valori e a ciò che vuole costruire. Il suo desiderio sarebbe piuttosto quello di stabilire la sua azienda in Francia e di lavorare con fornitori di cui può conoscere con precisione le condizioni di lavoro sociali e ambientali.
Chi di noi, per quanto fortemente convinto, non ha sperimentato questa incoerenza tra i nostri ideali più profondi e le nostre decisioni, con la convinzione di non avere altre scelte possibili?
La conversazione con il mio amico è proseguita. Gli ho chiesto: “Oggi dici di non avere scelta…. E se potesse scegliere, cosa faresti?”
Torniamo al processo che ci porta a prendere la decisione.
Una decisione comporta una scelta tra almeno un’opzione A e un’opzione B, ed eventualmente più opzioni.
Nel caso del mio amico, può scegliere di rifiutare la riduzione di prezzo o di accettarla. Se rifiuta, ci saranno alcune conseguenze per la sua attività, ma quali sono? Forse sarà costretto a diversificare la clientela, a sviluppare soluzioni innovative, a trovare nuove partnership…
E’ una scelta importante…e c’è una domanda, dietro sulla quale è importante riflettere.
Si sta veramente prendendo del tempo, per fare questa scelta?
Senza scelta, non c’è una vera decisione libera, perché non si può fare discernimento.
Che cosa significa questa parola e perché è così poco usata nel nostro vocabolario contemporaneo?
Discernere deriva dalla parola krisis: giudizio, e dal latino discernere: separare.
Il discernimento è un processo che comporta sia l’analisi della situazione, sia la formulazione di una domanda o di un problema che merita un giudizio e una decisione, sia l’attuazione di un processo di deliberazione su questa domanda e la decisione finale.
Ci stiamo dando la possibilità di scegliere e quindi di discernere?
Ci poniamo la domanda: posso scegliere tra la costruzione di una piscina o un’altra alternativa, come la progettazione di un giardino ecologico, estetico e ricreativo per i miei figli? Posso scegliere tra andare in Giappone o sperimentare un vero cambiamento di scenario e incontri profondi intorno a casa mia?
Spesso siamo molto condizionati dall’ambiente in cui viviamo, dalle ingiunzioni mascherate dalle pubblicità. Possiamo ritrovare una certa libertà interiore offrendoci questo tempo di discernimento, facendo una vera scelta con due alternative positive che ci fanno venire voglia di andare.
Il discernimento consisterà quindi nell’analizzare razionalmente ciò che ogni scelta apporta a me personalmente, alla mia famiglia, al mio ambiente e dove allenta queste stesse dimensioni, senza pregiudicare la risposta. Se un’attrazione spontanea mi indirizza verso l’uno o l’altro, ho la possibilità di rallentare e di prendere il tempo di fare un’analisi razionale delle varie opzioni.
Una volta effettuata l’analisi, allora posso aprirmi all’esplorazione delle emozioni che ogni opzione mi procura. Ad esempio immaginando di vivere questa o quella opzione e prestando attenzione a quali emozioni questa genera in me.
Se un’opzione mi dà più energia, dinamismo e vita, potrebbe essere che sia più in linea con me stesso e con il mio progetto.
Se, al contrario, genera in me una mancanza di energia, un freno, una mancanza di vitalità e di dinamismo, allora forse potrebbe allontanarmi da ciò che desidero profondamente.
Veloce non significa necessariamente buono ed efficiente. Prendersi del tempo per contemplare la nostra realtà, per sentire ciò che ci dice e per fare una scelta reale stando attenti ai nostri stati d’animo interiori è uno strumento prezioso per decidere con vera libertà.